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Il benessere in azienda è un bene prezioso che merita di essere tutelato e promosso con attenzione. Spesso, tuttavia, questo aspetto viene trascurato per mancanza di visione e convinzioni errate che portano al calo di efficienza e al famigerato stress negativo (o distress).

L’imprenditore che non considera i rischi legati al sovraccarico di lavoro dei dipendenti ignora le conseguenze di ciò che potremmo definire ‘overdose produttiva’.

Questa situazione non promette nulla di buono e, anzi, può portare a un calo fisiologico dell’efficienza e a quello che prende il nome di stress lavoro correlato, molto più dannoso di quanto si possa immaginare, e sicuramente più grave di qualche ora di permesso concessa con il “sorriso sulle labbra”.

È fondamentale comprendere che il benessere in azienda non è solo un valore aggiunto, ma una necessità imprescindibile che ogni datore di lavoro dovrebbe assicurare e promuovere come una condizione essenziale per il buon funzionamento aziendale, a lungo termine.

In Orangedev, una software house che pullula di informatici alle prese ore e ore con la programmazione, crediamo nel valore del benessere e nell’importanza di gestire il tempo in modo equilibrato, senza strafare; di creare un ambiente sano e armonioso tra colleghi, che attragga le persone; dove vi sia spazio per la formazione e i momenti di svago; dove si respiri un clima di collaborazione e leggerezza.


1. Staccare quando è ora per evitare il calo fisiologico e lo stress lavoro correlato

Questi sono i rischi cui va incontro la persona che non riesce a trovare un sano equilibrio tra lavoro e vita fatta di altro, andando oltre i propri limiti giorno dopo giorno, fino a sentire tutto il peso gravare sul fisico e sulla psiche.

L’essere umano può sviluppare una grande resilienza ma può anche cedere allo stress che, come nemico silente, lavora sotto mentite spoglie.

Quando si sente dire: “lavoro meglio sotto stress”, ecco fino a un certo punto può essere vero e può andare bene. Ma superata una soglia oltre il limite ammissibile, si rischia il crollo. Il lavoro “a tempo indeterminato”, quello che si protrae oltre le 18.00 è controproducente, e non un valore aggiunto. Tale da creare più problemi che soluzioni.

A questo punto a farne le spese non è solo il dipendente ma anche l’azienda, che deve fare i conti con una ridotta produttività, con un maggiore turnover e con eventuali problemi di salute delle persone e con il relativo assenteismo.

Dunque, ogni responsabile dovrebbe riconoscere la necessità di prevenire condizioni di stress e perdita di efficienza, creando un ambiente di lavoro positivo e supportando l’equilibrio tra vita lavorativa e personale.

 

2. Oltre al lavoro c’è una vita!

Il lavoro che piace, che appassiona, è una benedizione, chi può dire il contrario? Quando segui un progetto che ti prende e ti risucchia nelle sue evoluzioni, saresti capace di non vedere il giorno imbrunire e la notte albeggiare.

Soprattutto in certi ambiti succede di lasciarsi catturare da quella sensazione di flusso che scorre via, senza curarsi del tempo fisico, inteso come durata. Il tempo speso sul lavoro che si ama, è un altro tempo che viaggia su tutt’altri paradigmi.

Arriva un momento, però, in cui questo tempo deve riappropriarsi delle sue dimensioni per lasciare spazio anche ad altro. A tutto ciò che fa parte della vita. Non viviamo solo di lavoro, che ci inaridirebbe privandoci di altre forme di energia, ma anche di hobby, relazioni, arte, lettura, passeggiate, sport e via dicendo. Tutto fa parte della vita e serve per completare la nostra routine.

Anche perché, come sostiene il teorico del pensiero laterale, lo psicologo maltese Edward De Bono, i problemi trovano una soluzione anche quando sono osservati da diverse angolazioni. Dunque, anche quando ci si dovesse trattenere al lavoro, oltre l’orario previsto, per risolvere un problema, è bene considerare che la sua risoluzione può sorprenderci alle spalle proprio quando ce ne allontaniamo.

Un buon leader, saggio e responsabile, sa quanto sia importante spingere il team a far “cadere la penna” quando è ora. E non solo, sa anche che il benessere in azienda dipende dal saper tenere in armonia il gruppo, per mantenere gli equilibri (a vantaggio della salute aziendale).

 

3. Benessere in azienda è creare empatia sul luogo di lavoro

Un altro grande ispiratore del benessere in azienda è Daniel Goleman, psicologo, scrittore e giornalista statunitense, autore di libri molto illuminanti. Tra questi, “Essere Leader” è un saggio che si concentra sull’importanza di creare un ambiente di lavoro sano ed equilibrato grazie all’intelligenza emotiva del leader che riesce a mantenere coeso il gruppo di lavoro. A smussarne gli angoli facendo incastrare tra loro i singoli tasselli che formano il grande puzzle dell’assetto aziendale.

Il leader efficace è colui che sa spingere gli altri a dare il meglio; sul lavoro sa creare valore aggiunto, affrontare i problemi con lucidità e spirito di collaborazione, non di disgregazione, perché solo in questo modo un’azienda può contare sull’armonia necessaria per creare sintonia e sincronia. Elementi fondamentali per un’azienda di successo.

Spesso, come succede anche in coppia, nella relazione a due, la mancanza di un dialogo sano porta a fraintendimenti o alla discontinuità comunicativa che nasce proprio dalle piccole crepe nei rapporti tra le persone.

Un buon leader che si trova a gestire un team con persone diverse, anche esterni ma comunque presenti nella struttura aziendale, sa percepire le vibrazioni che ci sono in azienda, lo spirito che aleggia nel team. Sa tener testa agli alti e ai bassi per ripristinare l’equilibrio cercando una via di mezzo tra i caratteri, riuscendo a creare una miscela che possa eventualmente fare le bollicine, ma mai rischiare di esplodere.

 

4. Creare occasioni di svago e socializzazione nel team

È un buon rimedio alla gestione sana dei rapporti all’interno del team, e anche un metodo per staccare dalla scrivania. Le occasioni di svago e divertimento possono essere tante e diverse. Ad esempio, ci si può ritrovare tutti intorno a una tazza fumante di caffè, invece di prenderlo al volo, da soli, o con i soliti due colleghi con i quali si parla di più. Il caffè potrebbe essere un momento di condivisione allargato a tutti quelli che lavorano nello stesso reparto o open space.

Per quanto riguarda noi, in Orangedev, il nostro momento di svago e socializzazione ce lo siamo ritagliati creando un piccolo spazio dedicato al ping pong. Per staccare dalle scrivanie e dal flusso di lavoro stressante, e per ricaricare le pile, abbiamo organizzato un torneo di ping pong.

Intorno a questa iniziativa è nato un sito web – Orangepong.net – con pagine dedicate alle partite e a tutti noi con le nostre biografie e piccole curiosità che ci caratterizzano.

 

5. Il “nerd” tra mito e realtà, oltre alla mente c’è il corpo

La mente lavora tutto il giorno, allenata al ritmo di codici e analisi, ma il corpo no.

Il mito del nerd è quello che aleggia a torto o a ragione intorno alla figura dell’informatico. Fatto sta che chiunque, nerd o meno, lavori 8 ore al giorno, potrebbe non riuscire a ritagliare quel giusto tempo da dedicare all’attività fisica, al movimento.

Dunque, un altro concetto molto importante è quello legato all’esercizio fisico, incentivando le persone a prendersi il giusto tempo per dedicarsi a qualche attività. Magari proponendo convenzioni con palestre o centri sportivi, oppure semplicemente divulgando i vantaggi dell’attività fisica per la salute. Anche questa forma di alfabetizzazione è un altro tassello del benessere in azienda.

Basta anche un’ora, un paio di volte alla settimana, per dedicarsi al proprio corpo, mantenerlo in salute e reattivo. Ne risente in modo positivo anche il cervello, che riceve più ossigeno grazie al lavoro cardiovascolare. Corsetta, passeggiata, tapis roulant, palestra… un torneo tra colleghi. Importante è muoversi, perché il movimento è vita.

In conclusione, in Orangedev siamo molto sensibili ad aspetti importanti attraverso i quali mantenere in salute mente e corpo, strettamente connessi.

I punti essenziali della nostra azienda sono centrali:

  • condividere le pause di svago tutti insieme
  • staccare quando è ora
  • creare un ambiente collaborativo dove sia l’intelligenza emotiva il vero leader del team

Teniamo alla serenità del team perché crediamo che il benessere in azienda sia fondamentale, occupando il lavoro una fetta importante della vita di ognuno di noi!